Qualcosa di strano

Nel celebre film The thing ("La cosa", 1982) di J. Carpenter si narra la storia del ritrovamento, da parte di un équipe di ricercatori norvegese stanziata in Artide, di una strana creatura aliena e polimorfa precipitata sulla Terra in tempi ancestrali. Tale entità sopravvive assimilando lentamente le sue vittime ed imitandone le sembianze. Il film inizia con l'arrivo, nei pressi di una vicina stazione americana, di un cane fuggito dalla base scandinava. Il cane, inseguito vanamente da un norvegese in stato alterato che spara all'impazzata, trova rifugio nella base mentre, nel conflitto a fuoco che ne consegue, il malcapitato cecchino viene ucciso. Il capo della stazione americana, Mac Ready (interpretato dall'attore Kurt Russell) decide, accompagnato da alcuni suoi compagni, di andare in perlustrazione al campo norvegese, per capire cosa è successo. Giunti sul posto essi trovano tutto distrutto: gli uomini sono stati fatti a pezzi, come se si fossero uccisi l'un l'altro. Dei videotapes rivelano che i norvegesi avevano rinvenuto, sepolta tra i ghiacci, un'enorme astronave aliena, precipitata almeno 100.000 anni prima, da cui avevano tratto fuori "qualcosa" che li aveva annientati. All'interno della base essi scoprono, tra l'altro, la carcassa congelata di una creatura che, orribilmente deformata, simula delle fattezze umane. Tornato indietro con lo strano reperto Mac Ready si trova, in seguito, costretto ad affrontare questa "cosa", poiché l'invisibile alieno si è già, purtroppo, infiltrato tra i suoi uomini (il cane, infatti, era in realtà un caldo "contenitore" biologico della creatura. Esso verrà soppresso e arso vivo dopo aver subito un'orrenda mutazione). Nessuno, nella base, può essere più sicuro di nulla. L'uno dopo l'altro i componenti del personale muoiono tra orribili trasformazioni, mentre la diffidenza reciproca semina il panico tra i sopravissuti. Alla fine i tre ultimi superstiti scopriranno che la "Cosa", impadronitasi nel frattempo del corpo del medico della base, è riuscita a costruirsi una nuova astronave per andarsene. Dopo la distruzione dell'astronave da parte dei superstiti la situazione precipita: l'intera base è incendiata e tutto sta per crollare. Nel finale Mac Ready, ormai solo, dovrà opporsi ad una terrificante manifestazione della "cosa", una fusione di uomini, animali e precedenti incarnazioni, riuscendo a farla esplodere con una granata. Solo, tra le macerie in fiamme, viene raggiunto dall'unico compagno sopravvissuto. I due si guardano sospettosi: ognuno di loro potrebbe essere la "cosa" ...

Pur basandosi sul romanzo Who Goes There ? ("Chi va là ?") di John W. Campbell. e sebbene il regista si sia liberamente ispirato al film di fantascienza The thing from another world ("La cosa da un altro mondo") del 1951, l'idea della "Cosa" proteiforme, protagonista del film di Carpenter, potrebbe essere stata suggerita dal presunto rinvenimento di una strana creatura avvenuto ad Omsk, in Russia, nel 1927.

Il polipo spaziale

In una notte d'autunno di quell'anno gli agricoltori che vivevano nelle campagne, alla periferia della cittadina russa di Omsk, furono svegliati di soprassalto da uno schianto assordante, seguito dal nitrito disperato dei cavalli imbizzarriti. In pochi minuti una folla armata di contadini con spranghe e bastoni si radunò accanto alla stalla da cui proveniva il frastuono degli animali. Spalancato il portone i contadini restarono sgomenti: l'interno del locale era completamente invaso da una fitta maglia di fili argentei, simile ad una gigantesca ragnatela. I fili erano di varia grandezza, tesi disordinatamente tra le pareti ed erano resistentissimi, tanto che i contadini faticarono ad aprirsi un varco. Una volta creato un passaggio, i primi ad entrare videro sul soffitto un vasto squarcio, come se un macigno avesse sfondato il tetto della stalla. Il gruppo non trovò traccia del masso ma, tra la paglia, emerse una figura terrificante. Era una massa biancastra, grossa quanto una zucca, che si contraeva ritmicamente pulsando come un cuore. La "cosa" rotolò verso gli agricoltori che, in quel momento, scorsero in essa come i tratti di un volto umano. Poi, scaturiti dalla mostruosa testa, lunghi tentacoli si tesero verso i presenti. Qualcuno scappò terrorizzato, ma altri, afferrati vanghe e forconi, si gettarono sulla "cosa" facendola a pezzi e riducendola ad un mucchio informe di viscida materia bianco-bluastra. Terminava così la sua esistenza il polipo di Omsk, come venne in seguito ribattezzata l'insolita creatura.

In che cosa si erano imbattuti i contadini sovietici nel lontano 1927 ? Una risposta a questo enigma non è mai stata data, anche perché nella letteratura dei Paesi dell'Est non vi è traccia di questo episodio (forse è stato oggetto di censura). Esso, al contrario, risulta essere riportato in diverse pubblicazioni in Occidente. E' curioso notare come resoconti di "polipi caduti dal cielo" compaiano anche nella casistica americana, Nel maggio del 1973 a Garland, in Texas, ben quattro masse gelatinose vennero ritrovate nel giardino della signora M. Harris. Esse furono denominate, dalla gente del posto, con il termine blob, e divennero ben presto, a loro volta, soggetto interessante di storie cinematografiche.

Qualcosa di spaventoso

In The Blair Witch project ("Il mistero della strega di Blair"), evento cinematografico e telematico dei primi mesi del 2000, realtà e finzione si intrecciano così intimamente e profondamente da apparire, alla fine, indistinguibili.

Il film racconta la storia degli ultimi giorni di vita di tre studenti spariti misteriosamente, nel 1994, mentre si inoltravano nel bosco di Burkittsville, piccola cittadina del Maryland. Muniti di due telecamere video a 8 e 16 mm essi intendevano, girando un documentario, trovare le tracce dell'esistenza di una leggendaria strega del posto. Non raccogliendo nessuna prova concreta avevano deciso di tornare indietro, ma senza riuscirci. Malauguratamente, infatti, si erano perduti. La bussola si era bloccata e la mappa era sparita. Abbandonati a se stessi avevano cominciato a litigare, ad accusarsi a vicenda e a camminare a casaccio. Dopo un pò avevano addirittura smesso di parlarsi, come avviene in certe promesse infantili ("Se nessuno dice niente smetteremo di suggestionarci e ne usciremo sani e salvi"). Ovviamente non era servito a nulla e non era bastata nemmeno la disperata ammissione di colpa della ragazza, Heather, che, ad un centimetro dalla telecamera aveva chiesto, piangendo, ripetutamente perdono. Alla fine, dopo l'improvvisa e inspiegabile scomparsa di Josh nei pressi di una casa abbandonata, accade qualcosa, un evento confuso diffonde un terrore impalpabile tra i ragazzi rimasti. Non si sa bene cosa sia successo davvero, perchè la telecamera si spegne e il nastro diventa nero di colpo ...

Questo è ciò che viene proposto nella pellicola, ma l'evento descritto va ben al di là del semplice racconto cinematografico. L'uscita del film, infatti, fu largamente anticipata, a partire dal 1998, dalla diffusione e dall'approfondimento della vicenda (presentata come vera e realmente accaduta) su Internet. Il sito ufficiale del film iniziava con le parole:

"Nell'ottobre del 1994, tre studenti sparirono nei boschi di Burkittsville mentre giravano un documentario. Un anno dopo venne trovato quanto avevano girato".

In esso veniva mostrata la macchina fotografica, gli zaini e i resti del materiale da campeggio dei ragazzi. Venivano raccolte le indagini della polizia, le interviste ai parenti e le biografie dei protagonisti. Molte persone si convinsero che la storia fosse vera. Anche perchè a spaventare i pochi che non avevano visitato le pagine telematiche ci aveva pensato uno speciale reportage giornalistico, ideato e trasmesso per TV poche settimane prima dell'uscita del film, intitolato The Curse of the Blair Witch. Anche qui venivano presentate e discusse testimonianze, filmati, indizi che avvaloravano e rendevano credibili gli avvenimenti.

Oltre a ciò veniva minuziosamente narrata la Leggenda della strega di Blair, che i due registi E. Sanchez e D. Myrick avevano pensato di utilizzare come antefatto della vicenda, avendo deciso che il film poteva tranquillamente farne a meno.

Caccia alla Strega

Secondo tale leggenda (anch'essa creata ad arte a scopi promozionali, ma comunque "reale", in quanto espressione tipica di molti racconti diffusi nel folklore popolare) nell'inverno del 1785 presso il villaggio di Blair, nel Maryland, numerosi bambini accusarono una donna irlandese di nome Elly Kedward di attirarli nella sua casa per prelevare loro del sangue. La Kedward venne condannata per stregoneria, bandita dal villaggio e abbandonata nel bosco. dove si presume morì di freddo e di stenti. Ma da quando venne eseguita la condanna i bambini cominciarono a sparire. Nel novembre del 1786, nel giro di poco tempo, tutti gli accusatori di Elly più metà dei bambini del villaggio scomparvero. Temendo una maledizione, tutti gli abitanti di Blair fuggirono spaventati dal paese, giurando di non nominare mai più il nome di Elly Kedward. Nel novembre del 1809 venne pubblicato "Il Culto della Strega di Blair", libro raro che parlava di un intero villaggio maledetto da una strega cacciata dai suoi abitanti. Nel 1824, nel luogo dove sorgeva Blair, venne edificato il villaggio di Burkittsville. Ma il cambio del nome non risolse i problemi: ogni tanto un bambino scompariva, alimentando la leggenda della strega di Blair. Nell'agosto del 1825 undici persone asserirono di aver visto Eileen Treacle, fanciulla undicenne del luogo, mentre veniva afferrata e trascinata nel torrente di Tappy East da una pallida figura femminile. Nonostante l'acqua non fosse più profonda di un metro, il suo corpo non venne mai più ritrovato. Per intere settimane dopo il fatto apparirono nel torrente strane figure di foggia umana fatte da fasci di rami di pino, e nei 13 anni successivi le acque del torrente furono permanentemente intorbidite da melmosi intrichi di rami. Nel marzo del 1886 una bambina di otto anni, Robin Weaver, sparì nei boschi. Si organizzò immediatamente una squadra per ritrovarla. Robin dopo poco ritornò da sola, affermando di aver incontrato una donna che si muoveva rimanendo sollevata da terra e che l'aveva presa per mano portandola in una casa nei boschi, dicendole di aspettarla nel piano sotterraneo. Dato che la donna non ritornava, la bambina, impaurita, era fuggita via. La squadra di soccorso venne però data per smarrita. I corpi dei cinque componenti la spedizione furono rinvenuti settimane dopo presso la Roccia della Bara, vicino al torrente Tappy East, legati e sbudellati. Sui loro visi e mani erano incisi strani segni magici. La seconda squadra di soccorso corse allora in città a richiedere aiuto, ma al loro ritorno trovarono tracce di sangue e di funi, oltre a un forte odore di morte nell'aria, ma nessun corpo. Tra il novombre 1940 e il maggio 1941 ben sette bambini furono rapiti nei dintorni di Burkittsville.

Il 5 Maggio del 1941 Un eremita psicopatico di nome Rustin Parr si recò al mercato di Burkittsville dicendo a tutti che " è giunto al termine". La polizia trovò i corpi dei sette bambini scomparsi nella cantina della sua casa in mezzo ai boschi. Ogni bambino sembrava essere stato ucciso secondo un rituale magico e sbudellato. Parr confessò spontaneamente tutto, dicendo che lo aveva fatto perchè istigato insistentemente dalla voce del "fantasma di una vecchia donna" che albergava nei boschi vicino alla sua casa. Questa voce gli ordinava di fare delle cose, all'inizio del tutto insignificanti, come dormire per alcune notti nella cantina, finchè un giorno gli aveva ordinato di rapire dei bambini da Burkittsville e di ucciderli nella cantina. Parr venne condannato ed impiccato.

In seguito vengono narrati i fatti più recenti, ovvero l'arrivo e la sparizione dei ragazzi, le indagini conseguenti, il ritrovamento delle pellicole:

il 20 Ottobre del 1994 Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, i tre studenti, arrivano a Burkittsville per intervistare le persone del luogo al fine di effettuare una ricerca scolastica con supporto video. Heather intervista Mary Brown, una vecchia non del tutto sana di mente. Mary afferma di aver visto la Strega di Blair sotto forma di una bestia pelosa, metà umana metà animale, un giorno vicino il torrente Tappy. Il 21 Ottobre 1994 Heather Donahue intervista nelle prime ore del mattino due pescatori che le dicono che la Rupe della Bara è a meno di 20 minuti dalla cittadina e facilmente accessibile attraverso un vecchio sentiero. I ragazzi si avventurano nella Foresta di Black Hills poco dopo e scompaiono misteriosamente in essa. Il 26 ottobre 1994 la polizia dello Stato del Maryland comincia una ricerca su vasta scala che dura dieci giorni coinvolgendo centinaia di persone supportate da cani, elicotteri e foto satellitari. Il 5 novembre 1994 le ricerche vengono interrotte senza alcun esito. La madre di Heather, Angie Donahue, comincia da sola una estenuante ricerca della figlia e dei suoi due amici. Il 19 giugno 1995 il caso viene dichiarato irrisolto e pertanto chiuso. Il 16 ottobre 1995 alcuni studenti del Dipartimento di Antropologia dell'Università del Maryland trovano una borsa da viaggio, films, cassette , videocassette, una video camera Hi-8, il diario di Heather e una film camera CP-16 sotto il basamento di una vecchia casa risalente a un secolo prima. Esaminato il materiale, il sceriffo di Burkittsville Ron Cravens dichiara che gli undici film in bianco e nero e le 10 videocassette sono realmente appartenute a Heather Donahue ed ai suoi compagni. Il 15 dicembre 1995, dopo una studio iniziale dei contenuti della borsa, vengono mostrati diversi spezzoni alle famiglie; pur essendoci diversi avvenimenti inusuali ed inesplicabili, sono ritenuti insufficienti per giungere a una qualsiasi conclusione. Le famiglie dei tre chiedono di poter visionare tutto il materiale in possesso della polizia. Il 19 febbraio 1996 vengono mostrati alle famiglie degli altri spezzoni, che però le autorità giudicano manipolati. Fuori di sé dalla rabbia , la Signora Donahue critica pubblicamente lo svolgersi delle indagini, al punto da indurre lo Sceriffo Cravens a negare ogni accesso al materiale rinvenuto. Il 1 marzo 1996 il Dipartimento dello Sceriffo afferma che il materiale non ha portato a nessuna conclusione, ed il caso è nuovamente dichiarato chiuso ed irrisolto. I films e le videocassette devono essere restituite alle famiglie dopo il periodo di tempo prescritto, ossia nell'Ottobre del 1997. Il 16 Ottobre 1997 il materiale è ritornato alle famiglie dei tre ragazzi. Angie Donahue incarica la Haxan Films di mettere insieme gli spezzoni per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Heather, Joshua e Michael. Qual'è il contenuto? Che cosa è successo veramente a Heather, Joshua e Michael? Qual'è il loro destino?

Realtà e finzione

Il pregio fondamentale di questo film, o meglio dell'operazione "mediatica" rappresentata da The Blair Witch project, è sicuramente quello di aver fatto credere che sia vero ciò che semplicemente lo sembra, ossia di aver saputo raccontare non qualcosa di vero ma qualcosa di verosimile, agendo sul fascino e sull'angoscia prodotti dal mistero e dall'ignoto.

La burla del secolo

E' quello che accadde nel secolo scorso ad Orson Welles, quando suggestionò e gettò nel panico migliaia di cittadini americani annunciando, in un programma radiofonico, l'imminente invasione della Terra da parte degli alieni: si trattava, in realtà, di una fiction, ovvero di uno psicodramma ispirato al romanzo di fantascienza La Guerra dei Mondi, ideato nel 1898 dallo scrittore britannico H.G. Wells. Tutto ebbe inizio la sera di Halloween (la vigilia di Ognissanti) del 1938, quando il grande attore e regista Orson Welles presentò agli ascoltatori americani uno sceneggiato di Howard Koch che traeva spunto proprio dal testo di Wells. In quella versione l'invasione dei marziani aveva luogo nel New Jersey (anziché in Inghilterra) e la narrazione dei fatti utilizzava l'espediente, particolarmente convincente, di una falsa radiocronaca. Nonostante il programma fosse stato regolarmente annunciato sui giornali e pubblicizzato come opera di fiction, molti cittadini credettero veramente che si trattasse di una fedele radiocronaca dell'atterraggio di una nave aliena sulla Terra. Il panico collettivo scatenò fughe dalle abitazioni, ingorghi e scene di isteria. Nonostante non fosse stato concepito come tale, il programma passò alla storia come la più colossale "burla mediatica" del XX secolo e di tutti i tempi perpetrata ai danni del pubblico. L'evento fu poi ripreso e ricostruito dal Cinema in chiave umoristica in un episodio del film Radio Days (1987), di Woody Allen.

The Blair Witch project è verosimile come i marziani di Welles: assolutamente irrazionale, ma troppo ben descritto per essere incredibile, una "leggenda di una leggenda" ...

 

Myst PageMystery TourMystic TalesMystbookLe Pagine del Coppiere